Maurizio d’Andrea: un dialogo simbolista con l'inconscio

Artista internazionale, la cui pittura esplora la profondità dell'inconscio umano, traendo ispirazione dalla filosofia di Freud e Jung: la sua pittura astratta e intrinseca di simbolismi, trascende i confini del visibile.

L’arte per d’Andrea, proprio come per i due filosofi, è l’unico potente mezzo che ha il compito di svelare ciò che si nasconde dietro la psiche umana.

Le sue opere non sono solamente raffigurazioni astratte, ma rappresentano un lungo processo visuale di come l’inconscio operi sulla mente umana. Le pennellate di colore rappresentano un procedimento in cui l’artista cerca di svelare, di mostrare e far affiorare ciò che la tela nasconde: l’arte serve ad esteriorizzare i meccanismi del nostro inconscio, per renderli visibili e fruibili allo spettatore, toccando la loro coscienza.

Ogni opera nasce da un bisogno impellente di svuotare l’inconscio, un atto di catarsi che consente all’artista di esteriorizzare impulsi, emozioni e conflitti.

Per d’Andrea l’arte è uno strumento che porta a riflettere, a mettere in luce le proprie ombre. Le sue opere si caratterizzano per un linguaggio opaco e sofferente, capace di evocare le forze invisibili che animano la coscienza umana.


L’uso del colore è brillante e vibrante, la pittura è caratterizzata da una velatura opaca, le texture profonde e i cromatismi risultano intensi, contribuendo ad una narrazione visiva che si sviluppa per stratificazioni emotive: nell'arte di d’Andrea la ragione e la psiche si confrontano in un dualismo perpetuo.

La pittura è riconducibile all’astrattismo lirico-informale e all'astrattismo contemporaneo, definito dall’artista stesso come in continua evoluzione. I gesti veloci ed impulsivi caratterizzano la mano pittorica: le opere prendono così vita facilmente, l’artista mette a nudo i propri pensieri, tolti dal filtro della ragione, lasciando andare la mano sulla tela mediante uno strumento, che può essere il pennello, le spatole o qualsiasi oggetto che in quel momento può rappresentare il mezzo adatto alla rappresentazione del suo inconscio.



Ciò che muove l’artista è una forza che potremmo definire primordiale, il filtro della ragione viene completamente ignorato, lasciando che che la mano del pittore si muovi liberamente sulla tela: la pittura è un atto liberatorio in cui l’artista, non avendo confini, può esprimersi liberamente.

L’autore è inoltre fondatore del Movimento Introversico Radicale, un movimento che nasce proprio come contrapposizione, contro un mondo virtuale, dettato dalla tecnologia. Dallo statuto del manifesto, un commento stesso dell’artista e fondatore, sottolinea il ruolo centrale e predominante dell’arte che “nasce libera nel nostro inconscio senza filtri e senza sovrastrutture culturali e commerciali”. Lo scopo principale è promuovere un’arte più introspettiva e meno legata alle mode del momento.

È importante inoltre sottolineare la critica nei confronti della società contemporanea, caratterizzata dai social media, dal predominio digitale, elementi che secondo d’Andrea stanno portando l’arte a una perdita di profondità e di significato

Analizzando infatti alcune opere dell'artista riusciamo a capire come esse rappresentino un chiaro invito ad una profonda riflessione sulla condizione umana e sul ruolo dell’arte nella società contemporanea: l'autore ci invita quindi ad esplorare le profondità più nascoste della nostra psiche, per riconnetterci con la nostra umanità più vera ed autentica.


Maurizio d’Andrea, MI.R. BB22

acrilico su tela, 50 x 50 cm

Un esempio dell’uso del colore, ma anche della gestualità che caratterizza la pittura di d’Andrea è l’opera MI.R.BB 22, un’opera astratta che rappresenta e trasmette un senso di intensa energia e di forza interiore. I colori sono brillanti, la tonalità principale che salta subito all’occhio dello spettatore è il rosso, vibrante e intenso. Nell’insieme la composizione dell’opera vuole esplorare l'inconscio, scavando in profondità alla ricerca delle pulsioni più primitive dell’animo umano.


Maurizio d’Andrea, Esisto Dentro

acrilico su tela, 60 x 60 cm

A differenza invece di MI.R.BB22, l’opera su tela Esisto Dentro, ha un animo maggiormente introspettivo. In questo caso la palette di colori utilizzata dall’artista è più sulle tonalità pastello, predominano le sfumature del rosa e dell’indaco, creando un’atmosfera più intima e riflessiva. Il titolo evoca una consapevolezza di sé, un viaggio interiore di esplorazione del proprio animo.


Maurizio d’Andrea, Ragione e Inconscio

acrilico su tela, 60 x 60 cm

L’opera rappresenta appieno la dualità e la conflittualità tra la ragione e l’inconscio interiore umano.

Nell’opera riusciamo ad intravedere una figura distesa, a simboleggiare la ragione, circondata da un movimento caotico, dato da questi segni visibili di pittura, in cui il gesto dell’artista si fa sempre più violento. Anche per quanto riguarda la palette di colori, vi è una contrapposizione tra colori caldi come l’arancione e delle tonalità più fredde come il blu e il viola.

La spirale posta in alto a sinistra, sopra la figura distesa, sta ad evocare un senso di movimento, di crescita e di profondità psicologica.


November 12, 2024
Fallou Wadje is a Senegalese artist and fashion designer living in Harlem, who owes her name to the centuries-old tribal and spiritual practice established by her great-grandfather Maam Cheik Ibrahima Fall. This introduction to her origins is very important to understand her artistic vision: the fusion of spirituality and art. The last one is considered as a healing tool, not only for the artist itself, but also for all those people who happen to admire her works, where she combines traditional Senegalese elements with those of life in Harlem. Although the artist has only started two winters ago to devote herself to art, the works in this exhibition entitled FALLOU WADJE: HARLEM AND BAAY FALL DREAMS, are already characterized by distinctive features, such as the use of color, bright and vivid, and their abstract character. It is also necessary to dwell on technique, the mixed media and the medium used, the digital print and the tapestry. .... [The article continues on the gallery website]